La rana alla pescatrice alla cacciatora è un piatto assai particolare. Scopri le caratteristiche di questo pesce e la ricetta migliore, preparata al ristorante Re Maurì.
Rana pescatrice alla cacciatora: scopriamo questo piatto unico
Partiamo dalla “protagonista”: la rana pescatrice.
Questo nome può trarre in inganno, e far credere a qualcuno che si stia parlando di ranocchie e anfibi. In realtà il Lophius Piscatorius è, più banalmente, un pesce predatore che vive nelle profondità marine.
Cos’è una rana pescatrice?
Dalla forma prettamente ovale, la rana pescatrice si caratterizza per la mole della sua testa, appiattita e allargata. Questo predatore degli abissi presenta un corpo conico e una pelle priva di squame. La bocca è la parte che per prima catalizza l’attenzione di chi se la trova dinnanzi: molto grande, con numerosi denti aguzzi. La colorazione è bruna, con riflessi tra il violaceo e il verde. Presenta anche delle macchie irregolari più chiare che conferiscono al pesce un aspetto “marmorizzato”. Per cacciare, la rana pescatrice attira le sue prede utilizzando come esca una piccola escrescenza carnosa che possiede sul primo raggio della pinna dorsale, chiamata ilicio.
Si tratta di una specie solitaria, che solitamente non vive in branchi con simili della sua specie. Pesce dalla vita prevalentemente sedentaria ed estremamente vorace, la rana pescatrice passa buona parte della giornata sul fondo della superficie marina. Da un minimo di 20 a un massimo di 1000 metri (ma talvolta anche in acque più profonde), la rana pescatrice di giorno giace seminascosta tra sabbia e rocce per confondersi con l’ambiente circostante, in attesa delle sue prede. Quasi invisibile in questo stato, attende che una preda sia attratta dalla sua finta esca. Quando ciò accade, è in grado di ingoiare ad una velocità sorprendente prede anche molto più grandi di lei. Di notte è solita spostarsi invece in acque più superficiali.
La rana pescatrice può raggiungere delle dimensioni ragguardevoli: sono stati pescati degli esemplari di 200 cm di lunghezza per un peso complessivo di 57 kg! Questo pesce si può incontrare nel Mare del Nord (Baltico compreso), nell’Oceano Atlantico fino alle coste islandesi, nella parte occidentale del Mediterraneo e nel Mar Nero. Si tratta di un animale longevo: le rane pescatrici possono infatti vivere fino a più di vent’anni. Curioso e interessante ricordare come le femmine siano in grado di deporre fino al milione di uova, che possono estendersi in ammassi galleggianti visibili sul filo dell’acqua che arrivano a coprire diversi metri quadrati!
La rana pescatrice e la tradizione gastronomica mediterranea
Chiamata anche coda di rospo quando le viene rimossa la testa, la rana pescatrice è un pesce marino molto pregiato in cucina. Dotata di un sapore prelibato e di una carne particolarmente magra, il suo sapore può ricordare quello di alcuni crostacei, come l’aragosta. Ovviamente i sapori cambiano a seconda della provenienza specifica: se quelle pescate in Adriatico presentano una carne più soda ed un sapore più tenero, quelle pescate in Sicilia hanno alle volte un leggero retrogusto di terra.
La rana pescatrice può essere preparata in moltissimi modi differenti in cucina. A tranci o intera, alla griglia, al forno, al cartoccio, stufata in padella con pomodoro ed erbe aromatiche, al vapore, alla brace o appunto, alla cacciatora. Man mano che viene cucinata la sua carne, rosea e saporita, raggiunge una colorazione tendente al bianco.
Gli scarti – se così si possono definire – della rana pescatrice sono spesso utilizzati per insaporire i risotti di mare. In Veneto la testa viene venduta a parte, ed è utilizzata per brodi e gelatine dal sapore particolarmente appetitoso.
La rana pescatrice è una delle specie marine più pregiate dell’intero panorama ittico-gastronomico del nostro paese (e non solo). Dal prezzo quindi non sempre abbordabilissimo, può essere commercializzata fresca, congelata, surgelata intera o già decapitata. Spesso è comunque comune trovarne in commercio di già spellate, pronte per essere lavorate facilmente. Per avere la massima sicurezza di freschezza, tuttavia, andrebbe acquistata intera, con tutta la testa. Si tratta di un pesce dalla stagionalità non troppo restrittiva, e quindi abbastanza comune da trovare durante tutto l’anno.
Rana pescatrice alla cacciatora: la ricetta originale (e dove trovarla!)
Generalmente quando si pensa alla dicitura “alla cacciatora” vengono alla mente diversi secondi a base di selvaggina. Invece, sebbene non sia conosciutissima come ricetta, vogliamo proporti proprio quella della rana pescatrice alla cacciatora. Si tratta di una ricetta antica, della tradizione che potremmo definire “povera”, tramandata nei secoli da marinai e pescivendoli.
Facendo particolare attenzione al taglio e alla pulizia della coda della rana pescatrice, se si desidera prepararla in casa è consigliato lavarla attentamente per evitare che la carne, molto delicata, si deteriori. Intanto si può iniziare a preparare la salsa a base di pomodoro, cipolla e rosmarino tritati. In un secondo momento, quando il soffritto sarà pronto, si potrà aggiungere poi la coda di rospo. Bisogna lasciar cuocere per una ventina di minuti circa, senza coperchio. La rana pescatrice va cotta con la stessa acqua che produce, e non bisogna quindi esagerare con il vino se si sceglie di allungare un po’ il sugo. A fine cottura, la coda di rospo va servita a tranci e condita con la sua salsina.
Si tratta di una ricetta solo all’apparenza semplice, che va seguita con cautela passo passo, onde evitare brutte sorprese nel momento clou, quello della messa in tavola. Insaporendo poi con rosmarino, aglio e peperoncino il sapore del pesce viene esaltato e reso ancor più gustoso. Si può sfumare infine con un pizzico di aceto a piacere.
Al Re Maurì, fieri della nostra stella Michelin, proponiamo la rana pescatrice con freselle al finocchietto, zucchine e sugo alla cacciatora.
Il nostro chef Lorenzo Cuomo è da sempre in prima linea nel preservare ricette e sapori tradizionali, e al contempo costantemente attento alle sperimentazioni e alle fusioni di sapori anche molto distanti tra loro.
Ovviamente anche l’occhio vuole la sua parte, e l’ambiente in cui si mangia è spesso fondamentale. Per questo non abbiamo timori a definire la nostra location con u solo aggettivo: invidiabile! Gustare una coda di rospo all’ingresso di Vietri sul Mare, in piena costiera amalfitana, ti farà rivivere in toto l’esperienza che provavano i pescatori di una volta.
Ti invitiamo quindi a prenotare quanto prima un tavolo nei nostri locali: se cerchi una rana pescatrice alla cacciatora cucinata a regola d’arte, non troverai posto migliore de Re Maurì in cui assaggiarla!
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